L’emergenza energia si aggrava ogni giorno di più, alimentando le preoccupazioni e le difficoltà “sia sull’attività produttiva che per quanto riguarda l’occupazione“. Queste le parole riferite dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in un’intervista del Corriere della Sera. “È da un anno che noi di Confindustria diciamo che l’energia è un problema. La guerra lo acuisce, ma non può essere una sorpresa. Quindi non possiamo continuare a raccontarci che tutto va bene“. Le bollette scottano e le aziende fanno fatica a reggere: “Finora – continua Bonomi – le imprese italiane sono state abbastanza capaci e flessibili da difendersi meglio di altre, per esempio colmando i vuoti lasciati dalla Cina in lockdown“, ma ora non riescono più ad andare avanti a causa dei costi troppo elevati.
“Non abbiamo ancora visto il peggio: in autunno arriveranno nuovi rincari energetici, mentre l’inflazione dei mesi scorsi sulle materie prime continuerà a scaricarsi sui prezzi al consumo“, osserva il presidente di Confindustria. “Ci saranno seri problemi su redditi e potere d’acquisto delle famiglie. Il grido di dolore delle imprese fin qui è stato un po’ ignorato, ma ora c’è urgenza di nuovi interventi“.
“I partiti pensano alla campagna elettorale, che è su altri temi. Di fronte a questa emergenza nazionale – sostiene Bonomi -, penso che Quirinale e palazzo Chigi dovrebbero chiedere ai partiti uno sforzo immediato per varare nuove misure. Inizia tra pochissimo il nuovo anno termico ma, alle imprese che vogliono programmare i costi provando a cambiare i contratti, i fornitori chiedono fideiussioni. I partiti devono essere responsabili, ma il Governo deve agire. Se ci fosse un terremoto, un governo dimissionario interverrebbe o no? Oggi c’è un terremoto economico e non sarebbe comprensibile se il governo non reagisse. Aspettare il prossimo ci farebbe perdere due mesi e non possiamo permettercelo“.