
16 Febbraio 2024
Nel 2023 il mercato della Smart Home, cioè della cosiddetta ‘casa intelligente’ continua a crescere e raggiunge quota 810 milioni di euro, +5% rispetto al 2022, evidenziando un tasso di crescita più alto della media europea. Nonostante questo, resta elevata la distanza dell’Italia dagli altri Paesi in termini di spesa pro capite, con 13,7 euro per abitante contro i 28,8 euro in media in Europa.
A rivelarlo è una ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentata durante il convegno ‘Smart Home Reloaded: è il momento di innovare, su solide basi’.
A rivelarlo è una ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentata durante il convegno ‘Smart Home Reloaded: è il momento di innovare, su solide basi’.
Dai dati emerge, però, che l’espansione del mercato italiano avrebbe potuto essere ancora più elevata. Il rallentamento della crescita rispetto agli scorsi anni (+18% nel 2022, +29% nel 2021) è dovuto alla riduzione degli incentivi e a risentirne sono state soprattutto le vendite di dispositivi smart legati al risparmio energetico, in primis caldaie, pompe di calore, valvole termostatiche e termostati.
I sistemi di riscaldamento e climatizzazione smart si piazzano al terzo posto del mercato italiano (dopo le soluzioni per la sicurezza e gli elettrodomestici ‘intelligenti’) con 148 milioni di euro (-5% rispetto al 2022). L’offerta si è ampliata, così come l’uso di algoritmi di intelligenza artificiale. Ad esempio, lavatrici che dosano in autonomia la corretta quantità di detersivo a seconda del carico o elettrodomestici che riconoscono la tipologia di guasto e inviano informazioni puntuali per la riparazione. Nonostante la riduzione degli incentivi statali abbia contribuito al rallentamento delle vendite, mantengono un peso significativo le soluzioni più vicine al risparmio energetico, come caldaie, pompe di calore, termostati, valvole termostatiche e condizionatori connessi. Gli utenti rimangono sempre più attenti alla tematica, sia per i costi associati ai consumi sia per la crescente attenzione alla sostenibilità: il 17% dei consumatori associa il concetto di Smart Home alla gestione dei propri consumi (+5% rispetto al 2022). Il 24% degli utenti individua come servizio di maggiore interesse per il futuro proprio l’analisi in tempo reale dei consumi energetici.
L’App si conferma la principale interfaccia tra utente e i vari dispositivi smart (54%), “ma c’è ancora del lavoro da fare per quanto riguarda l’integrazione – spiega Angela Tumino, direttrice dell’Osservatorio Internet of Things-. Guardando alle aspettative dei consumatori per il futuro, il desiderio rimane quello di poter connettere tutti i dispositivi e poterli comodamente programmare in perfetta autonomia (32%), mantenendo sempre una certa attenzione sul livello di sicurezza interna all’abitazione (30%) e il pieno controllo sui consumi energetici (24%)”.