Terzo settore, cosa cambia a livello fiscale

Le novità riguardano anche le società sportive dilettantistiche

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Approvato dal Consiglio dei ministri, in via preliminare, un nuovo decreto legislativo che introduce importanti novità in ambito fiscale e civilistico.

“Viene introdotto l’articolo 79-bis al Codice del Terzo Settore che regola il passaggio di beni strumentali da attività commerciali a non, evitando l’immediata tassazione di plusvalenze figurative generate da un cambiamento nella qualificazione fiscale dell’attività. La tassazione – evidenzia Rosa Santoriello, consigliera d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – viene sospesa fino a quando i beni sono impiegati per fini statutari con finalità civiche e sociali”.

Ulteriori novità riguardano le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale che potranno usufruire di un regime forfettario se i ricavi annui non superano gli 85.000 euro. Inoltre, viene esteso alle società sportive dilettantistiche l’ambito di applicazione del regime agevolato previsto dalla legge n.398/1991.

“Viene poi prevista l’estensione del regime di non imposizione dei proventi straordinari derivanti da riduzioni di debiti anche ai casi di liquidazione giudiziale, concordato minore e concordato semplificato. In ambito IVA – prosegue Santoriello – viene riscritto l’articolo 19-ter del DPR n.633/1972, stabilendo che gli enti non commerciali, pubblici e privati, potranno detrarre l’IVA solo in misura proporzionale all’attività economica effettivamente svolta”.

Infine, in attuazione della stessa legge delega, il Governo ha approvato in via definitiva il decreto legislativo che riunisce in un Testo Unico le disposizioni in materia di imposta di registro e altri tributi indiretti.