Dando uno sguardo alla classificazione pubblicata dalla Protezione civile, l’Emilia Romagna si trova nella zona sismica 2. Ciò significa che il rischio sismico nella regione è medio alto.
Il terremoto che l’ha colpita nel maggio del 2012 ha causato notevoli danni alle infrastrutture. Alcune costruzioni sono rimaste lesionate, mentre altre parzialmente crollate ed evacuate, puntando i riflettori sull’importanza della prevenzione.
Il programma POR FERS della programmazione 2014-2020 ha stanziato 978.950 euro per lo sviluppo di TIRISICO – acronimo di “Tecnologie innovative per la riduzione del rischio sismico delle costruzioni”. L’iniziativa considera i risultati emersi dalle recenti ricerche di ingegneria civile e le applica nella realizzazione di costruzioni, cercando di renderle quanto più resilienti alle sollecitazioni sismiche.
Il progetto è stato coordinato dal Centro Interdipartimentale per la ricerca industriale – Edilizia e Costruzioni dell’Università di Bologna (CIRI EC) e ha coinvolto enti pubblici, università, organismi di ricerca e diverse imprese che operano nel settore delle costruzioni.
L’obiettivo dei ricercatori è stato capire come creare costruzioni che, in seguito ad un evento sismico, siano in grado di mantenere il danneggiamento localizzato in un elemento specifico, che può essere sostituito senza compromettere l’intera struttura. Nello specifico, sono stati sviluppati materiali, soluzioni e metodologie costruttive, oltre a dispositivi di isolamento sismico, dissipatori di energia, tecnologie per la mitigazione dei fenomeni di liquefazione dei terreni e sistemi di monitoraggio per rilevare in tempo reale le deformazioni e le vibrazioni delle strutture durante un terremoto.
L’elemento di forza di questo progetto è che il suo prodotto di ricerca ha prodotto conoscenza, che ora si trova nelle mani della comunità.