Dal prossimo 1° settembre sarà attivo un nuovo strumento per la formazione ed il lavoro (di cui all’art.12 del Dl n.48/2023), destinato alle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa, incompatibile con il Reddito di Cittadinanza e la Pensione di Cittadinanza e con ogni altro strumento pubblico di integrazione o di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria.
“La misura è utilizzabile dai singoli componenti dei nuclei familiari, di età compresa tra 18 e 59 anni, con un valore dell’ISEE familiare non superiore a euro 6.000 annui, che non hanno i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione e – spiega Alfredo Accolla, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – dai singoli componenti dei nuclei che percepiscono l’Assegno di Inclusione che decidono di partecipare ai percorsi di politiche attive per il lavoro, pur non essendo sottoposti agli obblighi di cui al Percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa, purché non siano calcolati nella scala di equivalenza”.
“Per accedere al nuovo strumento – prosegue Accolla – l’interessato deve fare richiesta telematica all’Inps previa sottoscrizione, mediante la piattaforma del Sistema informativo per l’inclusione sociale lavorativa (SIISL), del patto di attivazione digitale in cui il beneficiario si impegna a presentarsi alla convocazione del servizio per il lavoro competente per la stipula del patto di servizio”.
La partecipazione alle attività prevede un’indennità pari ad un importo mensile di 350 euro che verrà erogato mediante bonifico mensile da parte dell’Inps.