Omaggi natalizi aziendali, le implicazioni fiscali

Il trattamento IVA varia in base alla natura dei beni

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Come spesso accade, con le festività natalizie molte aziende e professionisti scelgono di offrire ai propri dipendenti degli omaggi, oppure pranzi e cene.

Queste iniziative, però, comportano una serie di implicazioni fiscali che è bene conoscere per non incorrere in errori nella gestione tributaria e contabile.

“Il trattamento IVA degli omaggi natalizi varia in base alla natura dei beni. Nel caso di beni oggetto dell’attività d’impresa, l’IVA sull’acquisto è detraibile se i beni sono legati all’attività aziendale, ma la successiva cessione gratuita è rilevante ai fini IVA. Se non si detrae l’IVA, la cessione gratuita è esclusa dal campo. Nel caso di beni non oggetto dell’attività d’impresa invece – spiega Gianluca Buselli, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – l’IVA sull’acquisto è indetraibile per mancanza di inerenza, e la cessione gratuita è esclusa dal campo IVA”.

Quanto alle imposte dirette, per le imprese gli omaggi sono considerati spese per prestazioni di lavoro e sono interamente deducibili nell’esercizio in cui vengono sostenuti, mentre per i professionisti sono deducibili solo se inerenti all’attività professionale.

Sia per imprese sia per professionisti, tali costi non sono deducibili ai fini IRAP, essendo assimilati a spese per lavoro dipendente.

“Gli omaggi natalizi – conclude Buselli – rientrano però nella disciplina dei fringe benefit, regolata dall’art. 51, comma 3, del TUIR e sono soggetti a tassazione solo se superano una determinata la soglia dei 1.000 euro per i dipendenti senza figli a carico o dei 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico”.