
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto, in via sperimentale per il 2023, la ‘Pensione Anticipata Flessibile (di fatto Quota 103): un nuovo meccanismo per l’accesso anticipato al Trattamento Pensionistico laddove siano raggiunte, entro il 31 dicembre 2023, un’età minima di 62 anni e una contribuzione minima di 41 anni.
“La misura è riservata a tutti gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e alle forme esclusive e sostitutive gestite dall’Inps, nonché alla gestione separata mentre – sottolinea Giuseppe Scolaro, presidente dell’Istituto Nazionale Esperti Contabili – è escluso il personale militare delle Forze armate, delle Forze di polizia e di Polizia penitenziaria, nonché il personale operativo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e il personale della Guardia di Finanza”.
Fino alla maturazione dei requisiti previsti per la pensione di Vecchiaia (anni 67), la pensione sarà soggetta ad un tetto massimo pari a cinque volte il trattamento minimo Inps, circa € 2.626,90 ed è confermato il divieto di cumulo con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui.
“Rilevante è l’introduzione di un incentivo al trattenimento in servizio dei lavoratori. Alla maturazione del diritto alla nuova Pensione Anticipata Flessibile – conclude Scolaro – i lavoratori possono esercitare l’opzione per la permanenza in servizio con rinuncia all’accredito contributivo relativo alla contribuzione obbligatoria IVS a proprio carico, e chiedere al datore di lavoro l’erogazione diretta a proprio favore dell’importo corrispondente”.