Chi non ha mai immaginato un paradiso fiscale come un’isola caraibica o un’isoletta sperduta negli oceani con regimi fiscali agevolati e bassi oppure inesistenti sui depositi bancari? Ebbene, non è sempre così.
Dopo che il Portogallo ha annunciato misure per combattere i ‘furbetti della pensione’ che hanno spinto i pensionati a spostarsi fra Bulgaria, Grecia, Malta, Cipro e Tunisia, San Marino ha deciso di introdurre delle misure per accogliere nuovi residenti.
“Per i pensionati provenienti dall’Ue e dalla Svizzera con redditi superiori a 50.000 euro oppure con un patrimonio oltre i 300.000 euro è prevista una tassazione di benvenuto del 6% per i primi dieci anni da sanmarinesi – spiega Maria Vittoria Tonelli, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – e che scende al 3% al di sopra dei 100mila euro. Aliquota che potrà essere concessa anche a ex dirigenti e funzionari degli organismi internazionali”.
La norma prevede anche che almeno un terzo del patrimonio dei nuovi residenti sia depositato in banche sammarinesi e investito in titoli di Stato o altri prodotti finanziari.
“Una mossa che è stata vista come un modo per competere con altri paradisi fiscali offshore – prosegue Maria Vittoria Tonelli – e che sembra essere molto allettante per i pensionati anche per il clima favorevole e la vicinanza con la vivace riviera romagnola. Restano però da valutare alcune problematiche legate allo spostamento della residenza fiscale in un Paese che è comunque legato all’Italia – conclude Tonelli – come beni mobili, immobili registrati, la presenza del coniuge o il fatto di lasciare la maggior parte del proprio patrimonio nel Belpaese”.