
Chi ha usufruito del Superbonus per ristrutturare casa e oggi pensa di venderla, dovrà fare i conti con una normativa fiscale profondamente cambiata.
Dal 1° gennaio 2024, infatti, con le modifiche al Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), le vendite di immobili diventano fiscalmente rilevanti per un periodo più lungo e con criteri più rigidi, soprattutto se sono stati eseguiti lavori agevolati.
“Con l’inserimento della nuova lettera b-bis) all’articolo 67, comma 1 del TUIR – evidenzia Rosa Santoriello, consigliera d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – la soglia temporale si estende a dieci anni per gli immobili su cui siano stati eseguiti lavori agevolati dal Superbonus, anche se realizzati da precedenti proprietari o su parti comuni dell’edificio. Se tali interventi sono stati conclusi da meno di dieci anni al momento della vendita, la plusvalenza può essere tassata”.
Restano escluse dalla tassazione le vendite di immobili ricevuti per successione, adibiti prevalentemente ad abitazione principale del venditore o dei suoi familiari nel periodo tra l’acquisto e la cessione.
“La nuova disciplina interviene anche in tema di calcolo della plusvalenza imponibile, stabilendo che – prosegue Santoriello – in caso di opzione per lo sconto in fattura o per la cessione del credito al 110%, non siano computabili nei costi il 100% delle spese agevolate, se gli interventi si sono conclusi da meno di cinque anni al momento della vendita o il 50%, se i lavori sono stati ultimati da più di cinque anni ma meno di dieci”. Per evitare sorprese, è fondamentale che venditori, acquirenti e notai siano perfettamente aggiornati sulle nuove regole.