Con la riforma fiscale il ‘tempo indeterminato’ conviene di più

Le nuove assunzioni beneficeranno di un aumento del 20% del costo deducibile ai fini fiscali

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Con il D.Lgs n. 216 del 30 dicembre 2023 il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo all’attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e introduce diverse misure in tema di imposte sui redditi. Tra le novità, spicca l’incentivo, sotto forma di maggiorazione del costo deducibile ai fini fiscali, rivolto a imprese e professionisti che effettueranno nuove assunzioni a tempo indeterminato nel corso del 2024.

“Potranno beneficiare di tale misura, i titolari di reddito di impresa e gli esercenti di arti e professioni che hanno esercitato per almeno 365 giorni nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023 mentre – spiega Alfredo Accolla, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – sono esclusi da tale incentivo le società e gli enti in liquidazione ordinaria, assoggettati a liquidazione giudiziale o a procedure di risoluzione della crisi di impresa liquidatoria”.

“A questi soggetti – prosegue Accolla – verrà concesso un aumento del 20% del costo deducibile ai fini fiscali solo se vengono soddisfatte due condizioni: deve verificarsi un incremento occupazionale nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023; alla fine del periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023, il numero dei lavoratori dipendenti, inclusi quelli a tempo determinato, deve essere inferiore o uguale al numero medio dei lavoratori occupati nell’anno di riferimento”.

Va sottolineato poi che l’agevolazione non deve essere considerata nel calcolo degli acconti per il periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024.