Concordato preventivo biennale e dichiarazioni false

Come evitare di incorrere in sanzioni penali

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I contribuenti che aderiscono alla proposta di concordato preventivo biennale, per evitare di incorrere nell’applicazione di regole di natura penale per dichiarazione mendace, dovranno prestare particolare attenzione alla barratura di determinate caselle che riguardano l’assenza di cause d’esclusione (P02 per gli ISA e LM61 per i forfettari) e presenza di eventi straordinari (P03 per gli ISA e LM64 per i forfettari).

“Barrando la casella P02 o LM61, si dichiara l’assenza di cause di esclusione, quali – sottolinea Guido Rosignoli, vicepresidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – condanne per specifici reati finanziari o patrimoniale, la mancata dichiarazione dei redditi per almeno uno dei tre anni precedenti all’applicazione del concordato, il conseguimento di redditi esenti, esclusi o non concorrenti alla base imponibile in misura superiore al 40% del reddito d’impresa o professionale nell’anno precedente oppure l’adesione al regime forfetario o operazioni straordinarie nel primo anno del biennio”.

La Casella P03 o LM64, invece, si compila se si sono verificati eventi straordinari come calamità naturali oppure in caso di sospensione dell’attività per più di 30 giorni, i redditi d’impresa e la produzione ai fini Irap vengono ridotti dal 10% al 30%.

“Dichiarazioni false comportano sanzioni penali ai sensi dell’art. 76 del DPR 445/2000 e possono configurare il reato di falsità ideologica in atto pubblico, punibile con reclusione fino a due anni, inoltre – conclude Rosignoli – preclude al contribuente la possibilità di ottenere i benefici del concordato e comporta la decadenza dei vantaggi conseguiti”.