Ingegnere meccanico: chi è, cosa fa, quanto guadagna

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Tra le professioni più ricercate in Italia perché altamente specializzata c’è quella dell’Ingegnere Meccanico. Con una laurea in Ingegneria Meccanica ci sono buone possibilità di trovare subito lavoro e vedersi riconosciuto uno stipendio superiore alla media italiana. I corsi di laurea delle Università in Ingegneria Meccanica si dividono in due: quello triennale (o detta anche laurea breve) e, per chi vuole proseguire negli studi, il corso di laurea magistrale che completa la formazione dell’ingegnere meccanico. Si possono poi scegliere dei master per specializzarsi ulteriormente in uno dei diversi settori dell’Ingegneria Meccanica.

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Cosa si intende quando si parla di Ingegneria Meccanica

L’Ingegneria Meccanica studia, progetta e sviluppa macchinari e sistemi meccanici. È una delle discipline dell’Ingegneria più antiche e più ampie. Oggi gli ingegneri meccanici sono impiegati in moltissimi settori, dai compositi alla meccatronica alle nanotecnologie, passando per l’aerospaziale, la metallurgia, l’ingegneria civile, elettrica, chimica ed industriale, il manifatturiero e anche l’ingegneria biomedica. Un raggio di azione davvero ampio che richiede un alto livello di specializzazione. Ecco perché quando si decide di iscriversi alla Facoltà di Ingegneria Meccanica, è importante avere ben chiaro quale indirizzo seguire.

Il corso di laurea triennale in Ingegneria Meccanica

Tutti i corsi di studi universitari di Ingegneria Meccanica si articolano su alcuni esami principali che sono propedeutici al percorso. Alcune di queste materie si affrontano al primo anno, altre sono suddivise nei primi due anni di corso. Ecco cosa si studia ad Ingegneria Meccanica:

  • Analisi Matematica, solitamente suddivisa in due esami, affronta concetti come funzioni, equazioni, vettori per introdurre al calcolo infinitesimale, cioè lo studio del comportamento di una funzione.
  • Fisica, che studia i fenomeni naturali come le forze, le leve e l’attrito, essenziali a spiegare il funzionamento dei motori e il comportamento di sistemi meccanici.
  • Geometria, una disciplina di stampo matematico che studia lo spazio e le forme, e quindi aiuta a comprendere gli oggetti solidi e le loro caratteristiche, elementi essenziali dei sistemi meccanici.
  • Informatica, cioè lo studio dei processi (algoritmi) che permettono ai sistemi elettronici e meccanici di elaborare informazioni.

 

Ci sono poi altri esami, più specifici sull’Ingegneria Meccanica, anche questi comuni a tutti i percorsi. Ecco cosa si studia:

  • Meccanica applicata alle macchine, studia i comportamenti dei sistemi meccanici nel loro complesso. In particolare si occupa di meccanica delle vibrazioni, trasmissioni meccaniche, analisi cinematica, tipoogie di freni, tribologia e lubrificazione. È un insegnamento fondamentale per un ingegnere meccanico.
  • Elementi costruttivi delle macchine, per imparare come funzionano i sistemi meccanici e di quali componenti particolari necessitano i motori.
  • Termodinamica applicata, disciplina di stampo fisico che spiega in che modo un sistema meccanico può lavorare attraverso lo scambio di temperature, di masse o di energia.
  • Scienze delle costruzioni, per capire come progettare e costruire modelli fisico-matematici che servano a descrivere il comportamento di una componente meccanica a seconda di alcune variabili (pressione, temperatura, ecc)
  • Tecnologia meccanica, che riguarda i processi di lavorazione delle componenti meccaniche per sistemi e motori, tra cui gli ultrasuoni, la fusione e l’elettroerosione.
  • Elettronica, disciplina di stampo fisico in cui si impara a progettare sistemi elettronici, come gli hardware. Elettronica e informatica sono strettamente legate.

I diversi indirizzi dell’Ingegneria Meccanica

Oltre agli insegnamenti comuni a tutti i percorsi di studi in Ingegneria Meccanica, ci sono alcuni corsi che lo studente può scegliere in autonomia, purché siano coerenti con il percorso formativo che intende seguire.

Ogni Facoltà propone, solitamente dal secondo o terzo anno di studi, percorsi formativi propedeutici alla prosecuzione degli studi con la laurea magistrale (ne parliamo subito dopo) e altri specialistici per iniziare subito a esercitare la professione. Gli indirizzi sono molteplici, e prevedono quasi sempre un periodo di tirocinio in aziende del settore. Il Politecnico di Milano (sedi a Milano Bovisa e Piacenza) propone piani di studio su Motori e Turbomacchine, Impiantistica Industriale, Processi Tecnologici, Progettazione, Veicoli, Macchine e Impianti di Produzione. Il Politecnico di Torino (che offre il corso anche in inglese e organizza un campus italo-cinese) ha più moltissimi indirizzi diversi, ognuno altamente qualificante, dall’Ingegneria Meccanica Gestionale a quella biomedica.

Il corso di laurea magistrale in Ingegneria Meccanica

Una volta ottenuta la laurea breve si può decidere di proseguire gli studi conseguendo una laurea magistrale: il percorso dura due anni e si conclude, come il primo, con una tesi. Le capacità che si acquisiscono con una laurea magistrale sono altamente tecnico-professionali e riguardano tutti gli indirizzi dell’Ingegneria Meccanica. Ogni Facoltà attiva i suoi corsi specialistici, e le aree di interesse vanno dai materiali all’energia alla produzione meccanica ai sistemi e mezzi di trasporto.

Gli accreditamenti Eur-Ace

Quando si sceglie presso quale Università iscriversi a un corso di Ingegneria Meccanica, è importante sapere se l’ateneo è certificato Eur-Ace. Questa sigla, che sta per EURopean ACcredited Engineer, non è altro che un progetto europeo nato per fissare gli standard che rendono un corso di laurea in Ingegneria di alta qualità in Europa e nel mondo. L’accreditamento EUR-ACE ha come obiettivo finale il mutuo riconoscimento, a livello europeo, dei titoli di studio in Ingegneria accreditati.

I master per chi vuole continuare a studiare

Dopo la laurea triennale, come detto, si può seguire un corso di laurea magistrale (equivalente a un master) oppure orientarsi su un master specialistico tra quelli offerti dalle università, italiane e straniere, o dalle grandi aziende. Il master può essere un’occasione per andare fuori dal paese a studiare processi e sistemi all’estero.

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Gli sbocchi professionali di un ingegnere meccanico

I Laureati in Ingegneria Meccanica hanno una vasta gamma di opportunità di lavoro. Gli studi sono orientati a preparare professionisti capaci di identificare e risolvere problemi, anche complessi. Gli sbocchi professionali sono tantissimi. Eccone alcuni:

  • industrie che seguono la progettazione, la produzione, il controllo e la manutenzione di componenti, impianti e sistemi meccanici, metallurgici o elettromeccanici;
  • industrie di trasformazione e manifatturiere che si avvalgono di sistemi di produzione meccanici, metallurgici ed elettromeccanici;
  • aziende dei veicoli
  • aziende ed enti per la conversione dell’energia
  • imprese e aziende che gestiscono, organizzano e mantengono in esercizio impianti per stabilimenti, edifici, per la movimentazione e i trasporti;
  • società di servizio e di consulenza industriale;
  • enti pubblici o a partecipazione pubblica in funzioni di tipo tecnico.

Gli ingegneri meccanici possono anche intraprendere la libera professione e mettere in piedi attività di consulenza industriale.

Dove studiare Ingegneria Meccanica in Italia

In Italia moltissime Università hanno percorsi di studi in Ingegneria Meccanica. Ecco quali sono divisi per Regioni:

PIEMONTE

LOMBARDIA

VENETO

FRIULI VENEZIA GIULIA

EMILIA ROMAGNA

LIGURIA

TOSCANA

MARCHE

UMBRIA

ABRUZZO

LAZIO

CAMPANIA

BASILICATA

CALABRIA

PUGLIA

SARDEGNA

SICILIA