Maurizio Bigazzi presidente di Confindustria centro e costa

Espressione toscana, guarda al futuro richiamando l’impegno delle istituzioni

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Nasce oggi, mercoledì 20 marzo, Confindustria centro e costa guidata dal presidente Maurizio Bigazzi (nella foto). La neonata realtà è frutto della fusione tra Confindustria Firenze, Livorno, Massa Carrara e rappresenta l’ottava associazione industriale italiana con una produzione che vale 48 miliardi. Una cifra che rappresenta il 45% del Pil toscano, per una fetta di territorio che conta complessivamente 1,5 milione di abitanti, il 41% della popolazione regionale. Non solo. Qui “ci sono tre porti e avremo il terzo polo siderurgico d’Italia con Piombino. Abbiamo dato un segnale preciso: fare rete, fare le cose insieme, avere una massa critica maggiore”, come ha dichiarato Maurizio Bigazzi, alla prima uscita da neopresidente di Confindustria Toscana centro e costa. Al suo fianco Piero Neri nel ruolo di vicepresidente vicario e Matteo Venturi quale presidente della delegazione di Massa Carrara.

Per descrivere il senso del proprio impegno, Maurizio Bigazzi ricorda Joe Barone, deceduto ieri (19 marzo, n.d.r), direttore generale della Fiorentina: “Nonostante le incertezze, in poco tempo ha realizzato il Viola Park. Con questo piglio vogliamo conquistare gli obiettivi che ci siamo dati. Abbiamo superato campanili e distanze diventando un’associazione molto forte che va dal Mugello al mare”.

I punti sui quali Confindustria centro e costa intende puntare sono le infrastrutture, la logistica, il capitale umano e la relativa formazione. Il presidente Maurizio Bigazzi lancia un appello alle istituzioni“Governo, Regione ed enti locali devono fare la propria parte” -, e guarda alle elezioni europee e amministrative dell’8 e 9 giugno in vista delle quali “stiamo lavorando a un manifesto che presenteremo a tempo debito. Le parole industria, impresa, sviluppo, economia dovranno entrare saldamente nel dibattito politico”. Tra le infrastrutture la Darsena Europa e il passante Av fiorentino, ma anche l’aeroporto di Firenze, la Tirrenica, e l’Alta capacità ferroviaria.

Nel concludere il suo primo intervento da presidente di Confindustria centro e costa, Maurizio Bigazzi ha ricordato che “la metà delle imprese iscritte alla nostra associazione ha una contrattazione aziendale di secondo livello che prevede, nell’83% dei casi, premi di risultato collettivi e e nel 70% il ricorso a strumenti di welfare aziendale. Le nostre imprese non hanno certo bisogno del salario minimo”.