Cabina di regia sull’idrico il 29 maggio al Mit sul nuovo Piano nazionale per gli interventi nel settore, il Pniissi. Un tavolo convocato dal ministro Matteo Salvini per presentare “un primo stralcio di programmazione” finanziato con circa 900 milioni di euro dello stesso ministero per le nuove opere, oltre a 50 milioni di euro per incentivare l’avanzamento delle progettazioni già pianificate. Si tratta “della prima volta per l’Italia” fa sapere il titolare delle Infrastrutture e dei trasporti. La prima tranche di programmazione potrà essere approvata subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale di approvazione del Pniissi.
Tra le riforme previste dal Pnrr, spiega il dicastero di Porta Pia, anche per il settore idrico è infatti stata prevista la semplificazione della normativa e il rafforzamento della governance, al fine di poter essere maggiormente efficaci negli investimenti attraverso un piano ad hoc. Attuando quanto previsto dal decreto legge 121 del settembre 2021 e dal decreto attuativo interministeriale 350 dell’ottobre 2022, il ministero ha raccolto con un bando, pubblicato a giugno 2023, sui fabbisogni di Regioni e Province autonome, Autorità di distretto dei bacini idrografici ed enti di governo d’ambito. In tutto, sono state raccolte e valutate, da una apposita commissione, 562 proposte per un importo complessivo di poco più di 13 miliardi di euro, di cui 521 dichiarate ammissibili e 41 non ammissibili o annullate dagli stessi proponenti. Dalle 521 proposte ammissibili, classificate in 4 classi (A,B,C,D) secondo criteri oggettivi definiti dalle norme sopra richiamate, è scaturita la proposta di Piano, composta dalle tre classi A, B e C, con 418 interventi, per un importo di circa 12 miliardi di euro.
Come fa sapere il ministero, le richieste da parte dei vari territori sono state molto differenziate, anche in relazione alla quantità di interventi già approntati con livelli di progettazione avanzati: si va dagli 1,6 milioni della Sicilia con 49 progetti presentanti e ammessi, ai 218mila euro dell‘Umbria, con 13 progetti presentati e 5 inseriti nel Piano, passando per l’Emilia-Romagna, con 57 richieste e 34 inserite nel piano (per un finanziamento di 343mila euro) e il Veneto, con 81 domande, 74 delle quali inserite nel Pniissi per 1,4 milioni di euro.
La norma prevede comunque che il Mit aggiorni la pianificazione periodicamente, al fine di permettere a tutti di poter presentare le proposte che oggi non erano ancora mature.