Con l’ordinanza n. 26660/2023 la Corte di cassazione affronta il tema della notifica degli atti d’imposizione tributaria quando non sono presenti persone abilitate a riceverli.
Pena l’invalidità del procedimento notificatorio, infatti, il notificante deve dimostrare che il destinatario ha ricevuto la raccomandata informativa del tentativo di consegna.
Il caso in esame riguarda un contribuente che ha impugnato una cartella di pagamento per ICI, sostenendo che questa non era stata preceduta dalla rituale notifica dell’avviso di accertamento.
“Nel caso specifico, la CTR della Campania – spiega Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti – aveva ritenuto valido l’atto di riscossione, sostenendo di aver dimostrato la notifica dell’avviso di accertamento al contribuente poiché, in caso di assenza di persone abilitate a ricevere l’atto, la notifica è provata con il deposito del plico presso l’Ufficio postale e la spedizione della raccomandata informativa al destinatario, senza necessità del deposito del relativo avviso di ricevimento”.
“La Corte di Cassazione ha ribaltato questa decisione basandosi su precedenti delle Sezioni Unite civili, secondo le quali – prosegue Cuchel – per provare la notifica di un atto impositivo o processuale tramite servizio postale, la prova del perfezionamento del procedimento notificatorio può essere data esclusivamente attraverso la produzione in giudizio dell’avviso di ricevimento della raccomandata contenente la comunicazione di avvenuto deposito (CAD)”.
La sola prova dell’avvenuta spedizione della raccomandata informativa non è sufficiente a questo scopo.