Con il protocollo 156803/2023 l’Agenzia delle Entrate ha introdotto il presidio preventivo connesso all’attribuzione e all’operatività delle partite IVA.
Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2023, in modifica all’art.35 del DPR 633/1972, ha stabilito che, laddove l’Agenzia ravveda profili di rischio, la stessa inviti il contribuente a comparire di persona per esibire la documentazione contabile, al fine di verificare l’effettivo esercizio dell’attività. Laddove il contribuente non si presenti, o i controlli diano esito negativo, la partita IVA viene cessata d’ufficio e viene comminata una sanzione pari a 3.000 euro.
“L’Agenzia delle Entrate – afferma Salvatore Baldino, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – ha chiarito che i controlli saranno principalmente rivolti verso le partite IVA di nuova attribuzione, se caratterizzate da brevi cicli di vita o da ridotti periodi di operatività, associati al sistematico inadempimento degli obblighi dichiarativi e di versamento delle imposte”.
“Tali controlli però potranno riguardare anche partite Iva già esistenti. Sotto la lente di ingrandimento – prosegue Baldino – finiranno le partite che, dopo un periodo di inattività o a seguito di modifiche dell’oggetto o della struttura, riprendano ad operare, il tutto sempre in associazione al sistematico inadempimento degli obblighi dichiarativi e di versamento”.
Nello specifico, saranno attenzionate criticità nel profilo economico e fiscale del soggetto, ma anche la manifesta carenza dei requisiti di imprenditorialità e di professionale e abituale svolgimento dell’attività del medesimo.