Sicilia, con la coesione Ue oltre due miliardi e mezzo per la competitività delle imprese

Tra il 2014 e il 2020 complessivamente quasi 5 miliardi

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Rilancio dell’economia locale attraverso il sostegno al tessuto industriale e imprenditoriale locale. Le politiche di coesione dell’Ue per la Sicilia sono anche questo. La Regione, per il ciclo di programmazione 2014-2020, si è vista riconoscere un ‘tesoro’ complessivo di 28,63 miliardi di euro, due terzi dei quali (circa 18,94 miliardi, il 66,1% del totale) direttamente derivanti da fondi di coesione. Risorse usate per migliorare soprattutto il settore dei trasporti e la mobilità (17,78 miliardi investiti), con la voce “competitività delle imprese” seconda per investimenti. Un totale di 2,52 miliardi di euro sono stati destinati al settore secondario siciliano.

Le azioni in quest’area sono riconducibili in gran parte al Programma operativo nazionale “Iniziativa PMI 2014-2020”, che punta a favorire il consolidamento e lo sviluppo delle piccole e medie imprese delle Regioni italiane meno sviluppate e delle Regioni in transizione. Non solo. C’è anche l’iniziativa “Riserva PON IC” del Fondo di Garanzia per le PMI ai fini del contrasto della pandemia da Covid-19, attuata dalla Banca del Mezzogiorno –Mediocredito Centrale S.P.A. e programmata dal Ministero dello Sviluppo Economico. Infine una terza misura, la misura Beni strumentali (“Nuova Sabatini”), un’agevolazione messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese. Una misura di cui beneficia anche il sistema industriale e imprenditoriale siciliano. La quota parte per la Sicilia, nell’ambito di queste tre iniziative, è proporzionale alle caratteristiche socioeconomiche della Regione. Tali progetti accumulano una quota di finanziamento pari a 4,9 miliardi di euro.