Assofermet presenta alle istituzioni i problemi della filiera

Incontri a Bruxelles e Roma per esporre criticità e ricchezze dei settori

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L’Associazione nazionale dei commercianti in ferro e acciaio, metalli non ferrosi, rottami ferrosi, ferramenta e affini ha avuto di recente una serie d’importanti incontri istituzionali con la Commissione europea, il ministero degli Esteri e il dicastero delle Imprese e del Made in Italy. Sul tavolo, tematiche come il Cbam (Carbon Border Adjustment Mechanism), la salvaguardia sull’import d’acciaio, i dazi sull’import di alluminio che sono di grande rilievo per i settori rappresentati. Come si legge nel comunicato stampa inviato da Assofermet, “in questo momento storico il quadro normativo è caratterizzato da una serie di norme e regolamenti che, considerati nel loro insieme, rendono particolarmente complessa l’attività delle imprese italiane ed europee. È compito delle associazioni mettere in luce situazioni di questo tipo e Assofermet ha avuto l’opportunità di farlo di fronte alle più importanti autorità”, nazionali ed estere.

Rispetto al confronto con la Commissione europea, si è svolto un incontro tra la direzione generale del Commercio e la direzione generale della fiscalità e dell’unione doganale (i due settori che si occupano dei temi di maggior interesse per Assofermet) e una delegazione associativa. Le grandi difficoltà nella compilazione delle relazioni Cbam, le ripercussioni economiche previste dal Meccanismo a partire dal 2026, le misure di salvaguardia in vigore dal 2018 e i dazi erga omnes sulle importazioni dell’alluminio creano un quadro particolarmente complesso per chi importa acciaio e alluminio. “Siamo soddisfatti dell’apertura dimostrata dai più importanti esponenti delle due direzioni” ha dichiarato Riccardo Benso, presidente di Assofermet. “È stato garantito che la nostra prospettiva verrà tenuta in considerazione, soprattutto per la futura evoluzione del Cbam. Ci è stato chiesto di collaborare nell’evidenziare le criticità del meccanismo, proprio per consentire agli organi europei di redigere nel migliore dei modi la norma definitiva. Concordando sul fatto che il Cbam genererà un aumento dei costi anche per gli utilizzatori finali a valle della filiera siderurgica, alla Commissione è stato fatto presente che se non si includeranno nel Meccanismo anche i prodotti finiti, cioè i manufatti in acciaio e alluminio, l’industria europea perderà competitività, vista la propria vocazione globale”

Spostandosi da Bruxelles a Roma, Assofermet ha anche incontrato esponenti della direzione generale per l’Europa e la politica commerciale internazionale afferente al ministero degli Esteri. All’interno del Maeci questa direzione è di fondamentale importanza, dal momento che coadiuva e fornisce orientamenti al Governo italiano in merito alle linee politiche da seguire su Cbam, salvaguardia e altri dossier rilevanti. Sempre di tematiche relative al commercio dell’acciaio e di alluminio si è poi parlato presso il ministero delle Imprese e del made in Italy. In questo caso, Assofermet ha avuto la possibilità di ribadire le proprie posizioni confrontandosi con il segretariato generale. Cinzia Vezzosi, vicepresidente di Assofermet, ha riportato che “abbiamo notato grande disponibilità da parte dei ministeri ad ascoltare l’intera filiera coinvolta dalla normativa su acciaio e alluminio. Durante l’incontro è stata dimostrata l’intenzione di continuare il dialogo su questi temi e sul contesto normativo che, come abbiamo segnalato, avrà importanti conseguenze su distribuzione e manifattura italiane ed europee”.

La normativa che interessa Assofermet è in continua evoluzione. Mentre per il Cbam è imminente la prima scadenza per la consegna della relazione trimestrale, quella per la salvaguardia sulle importazioni di acciaio è attualmente fissata a fine giugno 2024 e non ci sono ancora aggiornamenti ufficiali in merito a un’eventuale proroga.

Per quanto riguarda l’alluminio, ci si chiede se con l’entrata in vigore del Cbam nella sua fase definitiva continueranno a essere in vigore o meno i dazi erga omnes alle importazioni.