Il Bonus Mamme potrebbe essere esteso anche alle lavoratrici a tempo determinato; fino a oggi, la categoria è stata esclusa dall’esonero contributivo (di cui all’art. 1, commi da 180 a 182, della Legge di Bilancio 2024).
“L’ipotesi di estensione è stata annunciata dal Sottosegretario, Claudio Durigon, durante l’interrogazione parlamentare del 3 luglio scorso, in cui – sostiene Rosa Santoriello, consigliera d’amministrazione della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili – ha annunciato che il Governo sta valutando la possibilità di estenderlo anche alle madri assunte con contratti di lavoro a tempo determinato”.
Ricordiamo che il bonus consiste in un abbattimento totale della contribuzione previdenziale dovuta dalla lavoratrice, nel limite massimo di 3.000 euro annui, da riparametrare su base mensile, ed è riconosciuta per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, in favore delle lavoratrici madri di 3 o più figli, fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, oppure per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, alle lavoratrici madri di 2 figli, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
“L’esonero, ad oggi, è rivolto a tutti i rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato, anche part-time, dei settori pubblico e privato (compreso il settore agricolo), con la sola esclusione dei rapporti di lavoro domestico. Come precisa la Circolare Inps n.27/2024 – conclude Santoriello – sono esclusi dall’esonero i rapporti di lavoro a tempo determinato, a meno che non venga convertito a tempo indeterminato”.