20 Giugno 2024
Il 18 giugno, presso la sede di Confindustria si è svolto il primo incontro tra Federmeccanica, Assistal e Fim, Fiom, Uilm, per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, con al centro i temi del salario, del welfare e dell’orario di lavoro.
Alla fine del confronto, Federmeccanica ha diramato la seguente nota: “Oggi (martedì 18, n.d.r.) abbiamo fatto il primo passo, all’interno di un percorso di quattro incontri, per rispondere in maniera puntuale a tutte le richieste avanzate dal sindacato nella piattaforma che ci è stata presentata, a partire dai capitoli su salario, welfare e orario di lavoro.
La questione salariale è di grande attualità, considerando che sono passati pochissimi giorni da quando, il 7 giugno, l’Istat ha pubblicato il dato a consuntivo dell’indice Ipca Nei, relativo all’anno 2023, che determinerà nel corrente mese un adeguamento dei minimi di garanzia, in un unico anno e in un’unica soluzione, che non ha precedenti nella storia del nostro Ccnl e dell’intero sistema. Il dato dell’Ipca Nei – al netto degli energetici importati – relativo all’anno 2023, pari al 6,9% è stato superiore rispetto a quanto previsto (6,6%) il giugno scorso dallo stesso istituto, e si è rivelato superiore al dato Ipca – inflazione generale – che è stato pari a 5,9%, nonché al dato Ipca al netto degli energetici (non solo quelli importati) che è stato pari a 5,7%. L’adeguamento dei minimi di garanzia sarà pertanto pari a 137,52 euro al livello C3. Quanto sopra in aggiunta all’altro adeguamento, anch’esso senza precedenti, riconosciuto lo scorso anno pari a 123,40 euro sempre al livello C3.
In soli due anni sono stati riconosciuti nel nostro settore adeguamenti pari a 260 euro al livello C3, e considerando l’intero periodo di vigenza, a partire dal giugno 2021, l’adeguamento complessivo è stato pari a 310 euro sempre al livello C3. Sono numeri che parlano da soli ed evidenziano come il Ccnl metalmeccanici abbia dato le risposte tempestive e sostanziose, determinando un salario di garanzia di assoluto livello. Non solo, sempre nel mese di giugno vengono riconosciuti 200 euro di flexible benefits che si aggiungono a quelli di pari importo erogati a partire dal 2021 per un totale di 800 euro netti, considerando l’abbattimento del cuneo fiscale.
Sempre con riguardo al welfare occorre ancora una volta ricordare il contributo del Fondo Metasalute al reddito delle famiglie, e occorre anche ricordare il valore sociale ed economico della previdenza complementare che sta diffondendosi sempre di più. Abbiamo richiamato tutti a confrontarsi con la realtà del Ccnl, che deve essere collegata alla realtà di una categoria molto eterogenea caratterizzata da una diffusa ridotta profittabilità. Per questo motivo gli oneri complessivi derivanti da tutte le voci di costo Ccnl hanno rappresentato un impegno al limite della sostenibilità per tantissime aziende che si troveranno in grandi difficoltà, a prescindere dalle loro dimensioni.
Abbiamo ribadito la necessità di rispettare le regole vigenti sull’adeguamento dei minimi tabellari ex post all’andamento dell’indicatore Ipca Nei, che con il Ccnl del 2021 sono state rese strutturali dopo la sperimentazione fatta con il contratto del 2016.
Abbiamo anche affermato l’importanza del principio secondo il quale la ricchezza deve essere distribuita dove viene prodotta, e dopo che è stata prodotta.
In moltissime aziende grazie ai premi di risultato tutto questo è già presente con effetti anche quantitativamente importanti per i dipendenti, che si aggiungono a quanto previsto dal Ccnl. Abbiamo comunque manifestato la nostra disponibilità al sindacato per ricercare soluzioni condivise, al fine di estendere l’applicazione di questo fondamentale principio a tutte le aziende del Settore, cioè anche a quelle che oggi sono prive di premio di risultato.
Il grande sforzo economico compiuto dalle imprese rende necessaria la ricerca, nel corso del negoziato, di misure che possano determinare un incremento della produttività per far fronte ad una situazione di contrazione dei margini e di perdita di competitività, come dimostrano i dati raccolti e l’andamento prevalente delle performance della metalmeccanica.
Abbiamo anche evidenziato come il ruolo delle parti sociali debba assumere un rilievo ancora più determinante per affrontare le grandi sfide che ci attendono sia dal punto di vista industriale sia sotto il profilo sociale.
In presenza di un aumento della produttività potrebbero essere messe in campo, nel periodo di vigenza,azioni di natura solidaristica anche attraverso il welfare per tutelare chi ha più bisogno e chi può avere bisogno in futuro.
In materia di orario di lavoro abbiamo osservato che i permessi annui retribuiti (Par) ad oggi sono utilizzati solo in parte e da una parte dei dipendenti. Questa gestione dovrebbe essere rivista tenendo conto sia delle esigenze collettive sia dei casi particolari aventi natura solidaristica. Abbiamo infine evidenziato come l’attuale Ccnl consenta già alle aziende di sperimentare rimodulazioni dell’orario di lavoro, cosa che in alcuni casi sta avvenendo. Peraltro, nel 2026, come già riportato il 30 maggio u.s., si completerà la settimana aggiuntiva di ferie per gli operai con più di 18 anni di anzianità di servizio.
Federmeccanica lavorerà per il rinnovo di un contratto che sia calato nella realtà e che continui sulla strada del rinnovamento intrapresa dal 2016.