Federmeccanica, la sintesi dell’assemblea generale

Produttività, ecologia e impresa tra i punti cardine dei lavori del consesso

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Il 26 e il 27 settembre il Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa a Napoli ha ospitato l’Assemblea Generale 2024 di Federmeccanica dal titolo “IMPRESA – Industria. Meccanica. Produttiva. Responsabile. Ecologica. Sostenibile. All’Avanguardia”. Un format aperto e innovativo, dedicato ad approfondire tematiche economiche e politiche di ampio respiro – tra cui cultura industriale e valore del lavoro, geopolitica e globalizzazione, sostenibilità e transizione ecologica, tendenze tecnologiche e ruolo delle nuove generazioni – che racchiude lo spirito e l’essenza di chi ogni giorno contribuisce in maniera concreta allo sviluppo del Paese.
Il senso del titolo e dell’Assemblea Generale è stato spiegato da Federico Visentin, presidente di Federmeccanica. Per quanto riguarda il tema dell’industria, va ricordato che “L’Italia non è un Paese solo per turisti. Grazie all’Industria manifatturiera, l’Italia genera la quota più rilevante di Prodotto interno lordo, risultando così determinante per non affondare sotto il peso di un debito pubblico che non arresta la sua crescita. Grazie all’Industria manifatturiera l’Italia siede ai tavoli dei Grandi e continua a essere un riferimento nel Mondo. L’Italia è, e deve continuare a essere, un Paese Manifatturiero”.
Per quanto attiene il settore metalmeccanico e meccatronico, Visentin ha evidenziato che esso produce il 100% dei beni d’investimento, “grazie ai quali l’innovazione tecnologica viene trasmessa in tutti i rami dell’Industria. Per far conoscere tutto questo siamo da tempo impegnati, e continueremo a esserlo, nella campagna culturale Generazione Meccatronica. Con orgoglio possiamo affermare ancora una volta che le imprese metalmeccaniche e meccatroniche sono la massima espressione di quell’eccellenza italiana riconosciuta in tutto il mondo”. 
Rispetto alla produttività, non ci sono dubbi: “Va aumentata senza se e senza ma”, altrimenti “non si possono trovare le risorse necessarie per innovare e non ci può essere una maggiore redistribuzione. Dal 2016 al 2023 la produttività è cresciuta del 2,2%, le retribuzioni del 16,7% e il costo del lavoro per unità di prodotto del 14%. Per prima cosa quindi va rafforzato e migliorato il collegamento tra salari e produttività. L’obiettivo a cui tendere deve essere raggiungere un livello di marginalità adeguato e crescente. Diamoci, quindi, l’obiettivo di superare il 10% del rapporto tra margine operativo lordo e fatturato, anche solo di un punto, in un percorso che sia di crescita costante. Nelle fasi più difficili si deve puntare sul controllo dei costi, non c’è altra via. Per un aumento significativo della produttività e della marginalità dobbiamo impegnarci a far crescere le imprese, dimensionalmente ma soprattutto strutturalmente. E dovremmo farlo velocemente, dunque con processi di aggregazione. Poniamoci l’obiettivo di avviare, nei prossimi dodici mesi, in ciascuna Regione, almeno un progetto finalizzato all’aggregazione di almeno due imprese. Anche il nostro Fondo di Previdenza complementare Cometa può essere una buona leva dandogli un ruolo in più attraverso gli investimenti nell’economia reale. Come sistema della rappresentanza siamo anche chiamati a ricercare nuovi equilibri tra libero mercato e gestione dei rapporti di fornitura. Non vi è dubbio che lungo la catena del valore può determinarsi una forte compressione della marginalità. Il sistema della rappresentanza può e deve attivarsi per evitare speculazioni lungo le filiere. Federmeccanica si farà promotrice di un’azione di sensibilizzazione per affrontare insieme a Confindustria questo tema determinante per la tenuta e per lo sviluppo delle imprese italiane”.
Il presidente di Federmeccanica ha inoltre messo al centro l’importanza della solidarietà, in un’ottica di responsabilità. Ed è in questo contesto che si inserisce il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del lavoro, a favore di lavoratrici e lavoratori. “Occorre combattere la pirateria contrattuale con tutti i mezzi e ognuno deve fare la propria parte, dalle istituzioni alle parti sociali veramente rappresentative; riteniamo sia giunto il momento di avviare un percorso per la riduzione del numero dei Contratti collettivi nazionali, ce ne sono ancora troppi”. Federico Visentin vede nel Contratto collettivo nazionale ESG “un catalizzatore capace di attrarre dentro di sé tutti quei Contratti metalmeccanici che oggi sono separati”.
Incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico, sensibilizzare e diffondere le buone pratiche sostenibili nell’ambito delle filiere sono i due punti nevralgici sui quali per Federmeccanica è importante intervenire. Parimenti, occorre ricercare un equilibrio di genere nella forza lavoro – l’offerta femminile, ha ricordato il presidente Visentin, è inferiore rispetto a quella maschile -, mettendo al centro il welfare e la formazione. Infine, il presidente di Federmeccanica ha ricordato quanto sia importante essere all’avanguardia. “Per l’innovazione servono risorse. Dobbiamo trovare nelle pieghe dei bilanci le risorse da investire. La bassa marginalità di cui abbiamo parlato pesa tantissimo. La priorità deve essere destinare una quota dei margini all’innovazione, poi viene il resto. La presenza di risorse per l’innovazione è condizione necessaria ma non sufficiente, bisogna anche sapere dove investire. Possiamo fare un passo in più su una delle tecnologie emergenti di cui tanto si parla, che abbiamo trattato in questa Assemblea, l’Intelligenza Artificiale. Pensate se in ogni territorio un’impresa che è avanti in questo percorso ne “adottasse” un’altra per portarla al livello successivo, e se poi quest’ultima facesse lo stesso con un’altra ancora, e così via. Noi faremo la nostra parte, con le nostre forze e con le nostre idee, anche fornendo supporto sul metodo da utilizzare”, ha commentato.
Durante l’assemblea generale di Federmeccanica si è inoltre posto l’accento sul tema Impresa, proposto anche nel titolo della due giorni. In particolare, sono state sottolineate le priorità del settore: taglio strutturale ed esteso del cuneo fiscale riducendo anche il costo del lavoro; semplificazione dei premi di risultato senza più l’incrementalità; innalzamento strutturale del limite di esenzione per i flexible benefits a 2.000 euro per tutti superando ogni distinzione; politiche industriali che sostengano la ricerca e sviluppo e l’innovazione; interventi per la creazione delle competenze necessarie.