
La Camera dei Deputati ha dato il via libera al disegno di legge sull’intelligenza artificiale (IA), che punta a definire i principi generali per lo sviluppo e l’utilizzo di questa tecnologia in Italia, in linea con il Regolamento europeo n. 1689/2024, noto come AI Act. Il disegno di legge torna ora al Senato per la terza lettura, verso l’approvazione definitiva.
Il provvedimento fissa le basi per un’intelligenza artificiale etica e responsabile e per garantire che sia uno strumento al servizio dell’uomo, non un sostituto.
“Uno degli aspetti centrali riguarda l’applicazione dell’IA nel mondo del lavoro, trattato in particolare dall’articolo 11 del disegno di legge. Viene stabilito – spiega Michela Benna, consigliera d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – che l’utilizzo dell’IA deve avvenire nel rispetto della dignità umana, della privacy e dei diritti inviolabili dei lavoratori, in conformità con le norme europee”.
Gli obiettivi dichiarati sono chiari: migliorare le condizioni di lavoro; tutelare l’integrità psico-fisica dei lavoratori; aumento della produttività e dell’efficacia delle prestazioni lavorative.
“Il datore di lavoro, inoltre, dovrà fornire una informativa trasparente sull’uso dei sistemi di IA nei processi aziendali – prosegue Benna – così come previsto dall’art. 1-bis del D.Lgs. 152/1997”.
Particolare attenzione è stata riservata anche alle professioni intellettuali. La legge prevede che l’IA possa essere utilizzata solo per attività strumentali e di supporto, senza mai sostituire il ruolo centrale del professionista.