La Legge di Bilancio di Bilancio 2023 conferma Opzione Donna anche per il 2023, ma con alcune restrizioni dell’ambito di applicazione.
“Il pensionamento anticipato – spiega Giuseppe Scolaro, presidente dell’Istituto Nazionale Esperti Contabili – sarà destinato a favore delle lavoratrici che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2022 un’anzianità contributiva pari almeno a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 60 anni, con la previsione di una riduzione di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di due anni”.
Le lavoratrici potranno accedervi a condizione di essere «caregiver», invalide non inferiore al 74% oppure licenziate o dipendenti da aziende in crisi.
“In questo modo, viene superato il precedente schema normativo che consentiva l’accesso anticipato alla pensione – prosegue Scolaro – alle lavoratrici con almeno 58 anni di età, se dipendenti o 59 anni di età, se autonome, qualora avessero maturato entro il 31 dicembre 2021 almeno 35 anni di contributi”.
A tal proposito, nel Dossier di documentazione del Senato è specificato che le lavoratrici in possesso dei requisiti del precedente schema normativo potranno accedere al trattamento pensionistico anticipato “opzione donna”, secondo le regole di cui all’articolo 16, comma 1 del D.L. n. 16/2019, non modificato dalla Manovra 2023.
Confermato inoltre, il regime delle decorrenze previsto dall’articolo 12 del D.L. n. 78/2010, che comporta il conseguimento al diritto al trattamento pensionistico trascorsi un numero di mesi dalla data di maturazione dei requisiti pari a 18 per le lavoratrici autonome e 12 per le lavoratrici dipendenti.