Pensioni, le nuove regole dal 2025

Il tasso di inflazione passa dal 5,4% del 2024 allo 0,8% del prossimo anno

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Le misure introdotte per il 2025 dal Decreto ministeriale del 15 novembre 2024, modificano significativamente sia i tassi di adeguamento sia le modalità di applicazione delle quiescenze.

Nel 2024, il tasso di inflazione si era attestato al 5,4%, determinando così aumenti significativi per le pensioni che sono basate su un sistema di rivalutazione strutturato su fasce percentuali. Il 100% dell’inflazione veniva applicato alle pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo, con percentuali decrescenti per le fasce superiori, fino al 22% per gli importi oltre 10 volte il minimo.
Ai pensionati al minimo era stata invece introdotta una supervalutazione straordinaria del 2,7%, che ha portando l’importo mensile a 614,77 euro.

Per il prossimo anno però, le regole saranno diverse.

“Il tasso di rivalutazione per il 2025 è stato fissato allo 0,8% e la rivalutazione non si applicherà più all’intero importo della pensione, ma verrà utilizzato un sistema ‘a fasce’, simile a quello degli scaglioni Irpef. Il 100% dell’inflazione – spiega Fedele Santomauro, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – verrà applicato per la quota fino a 4 volte il trattamento minimo, il 90% dell’inflazione per la fascia tra 4 e 5 volte il minimo, mentre il 75% dell’inflazione oltre 5 volte il minimo. Modifiche in arrivo anche per il trattamento minimo, che, con un aumento dello 0,8%, passa da 603,40 euro a 616,67 grazie a una supervalutazione straordinaria del 2,2%”.

Tra le novità, anche l’esclusione dei pensionati residenti all’estero dalla rivalutazione delle pensioni superiori al trattamento minimo.