Le spese di degenza presso la RSA sono deducibili, ai fini IRPEF, qualora esse siano connesse a quelle di natura sanitaria, in particolare se il legame di strumentalità esistente tra esse sia tale da non consentire di erogarle separatamente.
Lo afferma la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto, con la sentenza n. 405/7/24 che si basa sulla necessità di valutare se esista un legame di strumentalità necessaria e inscindibile tra le prestazioni socio-assistenziali e quelle di natura sanitaria.
Un legame tale per cui non è possibile erogare le prestazioni separatamente senza pregiudicare il diritto alla salute del paziente.
“Nella sentenza, la Corte di Giustizia Tributaria ha richiamato pronunce della Corte di Cassazione – sostiene Rosa Santoriello, consigliera d’amministrazione della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili – che confermano che le prestazioni socio-assistenziali rilevanti dal punto di vista sanitario sono incluse tra quelle a carico del Servizio Sanitario Nazionale quando è necessario erogarle congiuntamente alle prestazioni sanitarie”. Nel caso in esame, la paziente affetta da Alzheimer in fase avanzata necessitava di un’assistenza sanitaria continua, intensiva e ininterrotta, dovuta alla sua condizione di grave malattia.
“La sentenza stabilisce un importante precedente per la deducibilità delle spese in degenza in RSA per pazienti con gravi condizioni di salute – conclude Santoriello – evidenziando l’importanza di considerare il vincolo di strumentalità tra prestazioni socio-assistenziali e sanitarie ai fini della deduzione fiscale”.