Pensioni minime, in vigore la rivalutazione straordinaria e transitoria

Nel 2023 incremento straordinario dell’1,50% che verrà elevato al 2,70% dal 1° gennaio 2024

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Dal 1° gennaio 2023 è entrata in vigore la rivalutazione straordinaria e transitoria, per gli anni 2023 e 2024, delle Pensioni di importo pari o inferiore al Trattamento Minimo, prevista dalla Legge di Bilancio 2023.

“Dal 1° gennaio 2023 è attribuito un incremento straordinario dell’1,50% che verrà elevato al 2,70% dal 1° gennaio 2024 per ciascuna mensilità compreso la tredicesima. Inoltre – sottolinea Guido Rosignoli, vicepresidente della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili – per i soggetti con età pari o superiore a 75 anni e per la sola annualità 2023 è previsto un incremento del 6,40% da corrispondere per tutte le mensilità spettanti compreso la tredicesima mensilità”.

Le modalità operative per la rivalutazione sono contenute nella circolare n.35 del 2023 dell’Inps.

“La rivalutazione sarà attribuita in base al criterio del cumulo perequativo – prosegue Rosignoli – considerando tutte le pensioni presenti nel casellario generale sia erogate dall’Inps che da altri enti diversi dall’Inps soggette a perequazione cumulata”.

Il calcolo dell’incremento è effettuato sulla base del Trattamento Pensionistico in godimento prima dell’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023 che risulta essere pari ad € 563,74.

L’importo spettante a titolo di incremento sarà evidenziato nel cedolino di dettaglio con apposita voce e corrisposto con arretrati spettanti dal 01 Gennaio 2023.
Infine, l’istituto ha precisato che la rivalutazione straordinaria prevista per gli anni 2023 e 2024 non rileva ai fini del superamento reddituale previsto per tutte le prestazioni collegate al reddito.